Con l’art. 1, comma 86 della legge 30 dicembre 2024, nr. 213 (legge di Bilancio 2024) il legislatore ha disposto che i lavori oggetto degli interventi di cui all’art. 119. D.L.,34/2020 (cosiddetto “Superbonus”) siano oggetto di verifica da parte dell’Agenzia delle Entrate, circa la presentazione, ove prevista, della dichiarazione di aggiornamento della situazione catastale.

Tale obbligo sussiste infatti a seguito di ogni intervento riqualificativo che vada in quale modo a variare la rendita immobiliare, ancorché gli interventi eseguiti abbiano impattato, sulla stessa, in via diretta (come nel caso di lavorazioni svolte sulle parti comuni immobiliari, di cui però le unità private traggono beneficio).

Più precisamente, tale aggiornamento catastale si rende necessario ogni qual volta l’intervento manutentivo abbia comportato un incremento del valore stimabile in misura non inferiore al 15% del valore di mercato e della relativa redditività dell’immobile (Art. 3 del DPR 380/2001).

Qualora la variazione catastale non venga eseguita, il mancato aggiornamento catastale dopo interventi edilizi legati al Superbonus può comportare sanzioni amministrative significative, che vanno da 1.032 € a 8.264 € per unità immobiliare, naturalmente sensibilmente ridotte in caso di ravvedimento operoso.

Oltre alle sanzioni pecuniarie, un immobile non regolarmente aggiornato può incorrere in difficoltà per compravendite o finanziamenti futuri, oltre al rischio di interventi d’ufficio da parte dell’Agenzia delle Entrate, con costi aggiuntivi a carico del proprietario.

Per evitare tali problematiche, è fondamentale procedere all’aggiornamento catastale, ove sia necessario, entro 30 giorni dalla conclusione dei lavori, presentando la dichiarazione di variazione tramite il modello DOCFA. Dopo i 30 giorni, si applicano le seguenti sanzioni: da 103,20 € in regime minimo a 826,40 € in regime massimo per il ravvedimento entro 90 giorni; da 129 € a 1.033 € tra i 91 giorni e 1 anno; da 147,43 € a 1.174,86 € tra 1 e 2 anni; da 172 € a 1.731,20 € dopo 2 anni.

 L’aggiornamento catastale si rende necessario nei casi in cui:

  1. Le modifiche effettuate abbiano alterato la superficie o la disposizione interna dell’immobile.

  2. Siano stati creati nuovi spazi o demoliti quelli esistenti.

  3. Siano stati modificati i dati catastali a seguito di variazioni di destinazione d’uso.

  4. Sia variata la rendita catastale, ad esempio a seguito dell’installazione del fotovoltaico.

Per quanto riguarda le tempistiche, la normativa impone che entro 30 giorni dalla dichiarazione di  fine lavori vada fatto l’aggiornamento catastale, onde evitare di incorrere nelle sanzioni sopra enunciate.

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